I Big Data stanno guidando numerose innovazioni nei processi aziendali tradizionali.
Tutti stiamo creando più dati che mai.
Basta pensare a quanti ne produciamo nella vita di tutti i giorni, esclusa quella lavorativa.
Dai messaggi sui social alle visite dal medico, dalle liste musicali su Spotify alle telefonate al nostro fornitore di energia elettrica.
Combiniamo questi dati con quelli di tutte le altre persone ed aziende esistenti al mondo e ci verranno le vertigini.
Il nostro comportamento, sia online che offline, genera un’incredibile quantità di dati.
Questo numero enorme di dati è meglio conosciuto come Big Data.
I Big Data consentono alle apparecchiature o ai software “smart” di disporre dei dati corretti su di noi, come le nostre preferenze, permettendogli di rispondere meglio alle nostre esigenze.
Nel 2011 i Big Data erano definiti così:
“I Big Data sono dati costosi da gestire e dai quali è difficile ricavare valore”.
Tuttavia, molto è cambiato dai tempi di questa definizione.
Ciò significa che sta cambiando anche la definizione di Big Data.
Ora è molto più facile creare valore con i Big Data.
I Big Data sono ora generalmente definiti da quattro caratteristiche:
- Volume
- Velocità
- Varietà
- Veridicità
Allo stesso tempo, questi termini ci aiutano a capire quale tipo di dati vanno effettivamente a costituire i Big Data.
Cosa sono i Big Data?
Big Data è il termine collettivo che indica la grande quantità di dati digitali registrati e la loro crescita costante.
Lo scopo è quello di convertire questo flusso di informazioni in informazioni preziose per l’azienda.
Eppure non è sempre chiaro quale sia la definizione precisa di Big Data ed il termine è spesso usato in modo errato.
Per ottenere maggiori informazioni sui Big Data, IBM ha ideato “il sistema delle quattro V”.
Queste V rappresentano le quattro dimensioni dei Big Data:
- Volume (in inglese Volume)
- Velocità (in inglese Velocity)
- Varietà (in inglese Variety)
- Veridicità (in inglese Veracity)
In questo articolo daremo un’occhiata più da vicino a queste dimensioni e capiremo cosa significano esattamente per la nostra vita quotidiana ed il nostro lavoro.
Volume
Non sorprende che i Big Data siano di grandi dimensioni.
Si stima che si creino 2,3 trilioni di gigabyte di dati ogni giorno.
Un trend che non potrà far altro che aumentare.
L’aumento è ovviamente in parte causato dalla gigantesca rete di telefonia mobile.
Per farsi un’idea: sei dei sette miliardi di persone nel mondo ora hanno un telefono cellulare.
Messaggi di testo e WhatsApp, foto, video e molte app assicurano un aumento significativo della quantità di dati.
Poiché il volume cresce così rapidamente, aumenta anche la necessità di nuovi sistemi di gestione dei Database e di dipendenti IT.
Si prevede che nei prossimi anni verranno creati milioni di nuovi posti di lavoro nel settore IT per accogliere il flusso dei Big Data.
Velocità
La velocità con la quale si creano ed elaborano i dati è enorme.
Fino a pochi anni fa era necessario un po’ di tempo per elaborare i dati giusti e per far emergere le informazioni giuste.
Oggi i dati sono disponibili in tempo reale.
Non si tratta solo di una conseguenza della velocità di internet, ma anche della presenza dei Big Data stessi.
Più dati creiamo, più metodi sono necessari per monitorarli, creando un circolo vizioso che si autoalimenta.
Varietà
L’elevata velocità e il notevole volume sono legati alla varietà di forme con le quali si presentano i dati.
Dopotutto, le soluzioni IT smart sono oggi disponibili per tutti i settori, dal mondo medico al business dell’edilizia.
Consideriamo ad esempio le cartelle cliniche elettroniche dei pazienti in ambito sanitario, che contribuiscono a produrre molti trilioni di gigabyte di dati.
E non parliamo nemmeno dei video che guardiamo su Youtube, dei post che condividiamo su Facebook e degli articoli dei blog che scriviamo.
Quando in futuro tutto il mondo avrà pieno accesso ad Internet, il volume e la varietà dei dati aumenteranno ancora.
Veridicità
Quanto siano veritieri i Big Data resta un punto difficile da comprendere.
I dati diventano rapidamente obsoleti e le informazioni condivise tramite Internet e i social media non devono necessariamente essere corrette.
Molti manager e direttori di diversi business ancora oggi non osano prendere decisioni basate sui Big Data.
I Data Scientists ed i professionisti IT hanno il pieno potere all’interno delle aziende e possono accedere ai dati giusti.
È molto importante, quindi, che trovino un buon modo per farlo.
Perché se i Big Data sono organizzati e utilizzati nel modo giusto, possono essere di grande utilità nelle nostre vite, aiutandoci ad esempio a prevenire le tendenze di business o anche malattie e criminalità.
Cominciate ad usare i Big Data per capire quale “V” è più adatta a voi
Esistono diversi modi per lavorare con i Big Data che ti forniranno spunti interessanti.
Ad esempio, puoi usarli per targhettizzare potenziali elettori, per rilevare direttamente i cambiamenti nei tuoi negozi e prodotti online, o per trovare la platea di personas e pubblico lookalike per le tue campagne di marketing.
Iniziare dalle “V” che meglio si applicano al tuo business è sempre una buona cosa.
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