Letteralmente l’acronimo sta per Optimal Shelf Availability, ovvero “ottimizzazione della disponibilità a scaffale”, e si tratta di una metodologia che punta a risolvere tutte le situazioni di OOS (Out Of Stock) cioè quelle per le quali la porzione di scaffale di un supermercato, dedicata ad un certo prodotto, si svuota.
Uno studio di Indicod-ECR (associazione italiana che si occupa della diffusione degli standard adottati a livello mondiale e del suo segno più conosciuto: il codice a barre) rileva, in uno dei suoi studi, che quando questo si verifica, un consumatore medio si comporta in questo modo:
- 9%: non compra il prodotto
- 16%: cambia formato (confezione diversa dello stesso prodotto)
- 17%: torna in un secondo momento
- 21%: cambia negozio
- 37%: cambia marca
Questi diversi comportamenti provocano diversi effetti sul consumatore, sul produttore e sul punto vendita che possono essere sintetizzati un questo modo:
- consumatore: perde fiducia nella marca se la frequenza di OOS è alta
- produttore: sommando le percentuali elencate sopra, per la parte che gli compete, il produttore perde il 46% delle possibili vendite perché il consumatore non compra o cambia marca; inoltre perde fidelizzazione e provoca (nel 37% dei casi) l’acquisto di un prodotto della concorrenza
- punto vendita (catena): per il “reseller” la perdita può arrivare ad essere del 30% se il consumatore non compra o cambia negozio
Le cause di OOS possono essere molte, legate ad esempio a problemi nella catena di distribuzione, ad errori nei sistemi di riordino, ad errori assortimentali, a inefficienza del magazzino del puntovendita e/o dell’addetto allo scaffale, ad una pianificazione errata di una promozione: sanare tutte queste varianti soltanto attraverso il presidio dei punti di vendita da parte degli agenti è compito arduo e forse impossibile, perché la frequenza di visita dovrebbe essere altissima (più volte al giorno) per essere efficace. Per questo si è sviluppata ed evoluta negli anni la metodologia OSA che punta ad analizzare il problema su base analitica, servendosi principalmente dei dati relativi allevendite giornaliere di ogni singolo punto di vendita.
Grazie all’applicazione di questa metodologia il produttore può recuperare anche il 35% di vendite sul volume perso ottenendo contemporaneamente due benefici:
- incremento di fatturato grazie alla drastica riduzione degli OOS
- fidelizzazione del cliente grazie al miglioramento del Livello di Servizio
Maggiori dettagli sulla metodologia possono essere trovati qui.
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Qui sotto trovate una presentazione sintetica sulla metodologia OSA: